recensione-the-secret-of-monkey-island-se

Recensione – The Secret Of Monkey Island ES

Condividi su:
Tempo di lettura:2 Minuti, 22 Secondi

Pirati si diventa


Era il lontano 1990 quando l’attuale LucaArts (all’ora chiamata Lucasfilm) con la mente geniale di Ron Gilbert sfornò The Secret Of Monkey Island, il primo capitolo di una lunga saga di capolavori.

Il protagonista della saga è Guybrush Threepwood e la frase celebre che tutti i vecchi player amanti di questo titolo come me ricorderanno è sicuramente <<Sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata>>; ho indovinato? No? Allora ci riprovo con <<Attento, dietro di te, una scimmia a tre teste!>> questa volta non potete dire di no.

La saga di Monkey Island è stata tra le più amate nella storia del genere Avventura Punta e Clicca, soprattutto grazie ai suoi personaggi simpaticissimi; anche il più tiranno dei personaggi eri tentato di amarlo grazie alla sua simpatia. Un’altra caratteristica che ha fatto appassionare milioni di giocatori sono state le colonne sonore e gli enigmi che ci hanno regalato pomeriggi all’insegna del divertimento, nel mio caso anche mattine, sì, perché gli enigmi non erano così semplici come si possa pensare; capitava spesso che il giorno successivo, anche quando ero seduto tra i banchi di scuola pensavo a come risolvere quel rompicapo, di quel determinato punto in cui il disperato Guybrush Threepwood sì era messo nei guai per cercare di diventare un pirata…”Argh!!”.


I pixel non ci abbandonano


Grazie a questa nuova edizione speciale, intitolata appunto The Secret Of Monkey Island: Edizione Speciale potremo rivivere le vecchie esperienze ed i vecchi momenti con una nuova veste grafica, immagini moderne, più colorate e più dettagliate con la possibilità di poter passare alla modalità classica.

In qualsiasi momento durante il gioco, tramite un tasto specifico in base alla piattaforma su cui state giocando, riuscirete a passare alla modalità classica e rivivere le scene originali, le quali, in alcuni casi non sono meno dettagliate di quelle moderne, se pensate che all’epoca si aveva a disposizione un numero di pixel inferiore rispetto ad oggi e con i numeri contati si dovevano disegnare quanti più dettagli possibili senza sprecare nemmeno un solo pixel tra ombre e sfumature.

recensione-the-secret-of-monkey-island-se

Esempio di dettaglio, l’immagine superiore è tratta dalla versione classica di The Secret Of Monkey Island, in quella inferiore, la stessa scena tratta da The Secret Of Monkey Island ES.


La resa dei conti


Per chi ha già giocato a Monkey Island in passato riuscirà ad apprezzare sicuramente questa edizione speciale, facendoci rituffare anche nel passato grazie alla modalità classica e farci rivivere i simpaticissimi momenti in compagnia di Guybrush e la sua amata Elaine. Per chi non ci avesse mai giocato questa è l’occasione giusta per gustare un classico degli anni ’90 ed un genere ormai quasi tramontato quello dei Punta e Clicca, un gioco adatto a qualsiasi fascia di età, capace di stimolare e mettere alla prova la  fantasia di chiunque.


Gilbrush
Sono cresciuto tra computer, videogiochi e strumenti musicali, le mie più grandi passioni che oggi sono il mio lavoro. Oltre a dedicare gran parte del mio tempo al mondo videoludico dedico altrettanto al mio lavoro principale di programmatore informatico.

“Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”
Confucio

Voto Gamesisland.it

8.3

Grafica

8.0/10

Sonoro

9.5/10

Enigmi

9.5/10

Longevità

8.0/10

Gameplay

6.5/10

Pro

  • Nuova grafica ben curata
  • Simpatici easter egg cambiati rispetto alla versione retrò
  • Divertente per tutte le fascie di età
  • Mette in moto il cervello

Contro

  • Non proprio comodo giocarci su console...
  • ...ne volevate altri? Non scherziamo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

resident-evil-2-remake Previous post Resident Evil 2 Remake – Guida Ai Trofei Per Play Station
recensione-Bud-Spencer-e-Terence-Hill-slaps-and-beans Next post Recensione – Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans